Sono nato e cresciuto in una famiglia di fotografi, a partire dai miei nonni fino ad arrivare a mio padre.
Sono ormaidiversi anni che questa tradizione di famiglia è passata a me.
Da quando ho iniziato è cambiato praticamente tutto, si è passati dall’analogico al digitale ed è stato un vero uragano di cambiamenti, dalle pellicole alle schede di memoria, dallo sviluppo dei negativi in camera scura allo sviluppo dei files in computer sempre più potenti.
Insomma è cambiato veramente tutto.
Solo una cosa non è cambiata, l’idea che ho della fotografia e il senso che ha per me questo lavoro.
Mi piace pensare che le foto parlino al mio posto, per me la fotografia è poter far parte anche per pochi istanti della vita delle persone e lasciargli dei ricordi che rimarranno per tutta la vita.
La semplicità di un gesto, la naturalezza di un momento, la spontaneità di un sorriso questo è quello che ricerco nelle mia fotografia.
Un tipo di fotografia sincera per permettere al protagonista di rispecchiarsi in quel momento.
“Quando è tanto è troppo” è una frase che ho sentito tempo fa, non ricordo nemmeno dove ma che dice molto del mio mododi lavorare.
Partendo dallo scatto, passando per la postproduzione fino ad arrivare all’impaginazione di un album, disfarsi di tutto quello che non è importante, eliminare inutili fronzoli e ricercare ciò che conta veramente, l’emozione. Sono le emozioni che fanno vivere la fotografia e il mio mestiere è quello di scoprirle e fermarle per sempre.